Nicoletta Luciano, U.O. di Reumatologia e Immunologia clinica, IRCCS Humanitas Research Hospital, Rozzano (MI)
L’artrite psoriasica è una malattia estremamente eterogenea dal punto di vista clinico, caratterizzandosi per un possibile coinvolgimento di diversi domini articolari ed extra-articolari che possono influenzare la scelta terapeutica. I principali obiettivi oggi nella gestione di questi pazienti sono l’ottenimento di un controllo globale di malattia e la remissione in più domini possibili. In quest’ottica, tra le novità introdotte dalla task force nella nuova versione delle raccomandazioni le comorbidità sono state suddivise in:
- condizioni correlate alla malattia comprendenti le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) e le uveiti e costituenti due nuovi domini aggiuntivi da considerare nell’algoritmo terapeutico
- comorbidità vere e proprie tra cui obesità e sindrome metabolica, malattie cardiovascolari, disturbi dell’umore, epatopatie, infezioni e neoplasie.
Oltre all’incremento del numero di domini da 6 a 8, le nuove raccomandazioni contengono altri aggiornamenti derivanti dal numero crescente di evidenze sia sugli anti-TNFalfa che sulle nuove classi terapeutiche. In particolare rispetto alle precedenti raccomandazioni del 2015 è da notare:
- l’introduzione di un nuovo principio cardine che sottolinea la natura delle raccomandazioni: queste sono fondate sui più recenti dati disponibili e sono volte a fornire gli strumenti per una scelta terapeutica ottimale che sia sempre più condivisa tra medico e paziente
- la presenza di due sezioni aggiuntive rispetto ai principi cardine dedicate ai biosimilari e al tapering in caso di remissione. Per entrambi gli aspetti viene ribadita l’importanza di informare adeguatamente e condividere la scelta terapeutica con il paziente; per quanto riguarda l’utilizzo dei biosimilari le raccomandazioni ammettono la possibilità di estrapolare i dati per l’indicazione della PsA, pongono l’accento sulla necessità di un’attenta farmacovigilanza, in particolare in merito all’immunogenicità e sottolineano l’assenza di evidenze certe in merito al multi-switch.
Il tapering viene inserito come una opzione da considerare in caso di raggiungimento dell’obiettivo terapeutico, idealmente la remissione, ma gli autori ribadiscono l’importanza di discutere con il paziente informandolo della possibilità di una riacutizzazione in uno o più domini dopo la riduzione della dose.
- l’indicazione all’utilizzo di methotrexate in caso di entesite e dattilite attiva sulla base dell’opinione degli esperti e dei nuovi dati del trial SEAM-PsA in cui il methotrexate ha dimostrato una efficacia simile all’etanercept su questi domini
- l’inserimento degli anti-JAK e degli inibitori dell’IL23 come ulteriori opzioni terapeutiche.
Bibliografia
- Coates LC et al. GRAPPA Treatment Recommendations domain subcommittees. Group for Research and Assessment of Psoriasis and Psoriatic Arthritis (GRAPPA): updated treatment recommendations for psoriatic arthritis 2021. Nat Rev Rheumatol. 2022 Aug;18(8):465-479
- Mease PJ, et al. Etanercept and methotrexate as monotherapy or in combination for psoriatic arthritis: primary results from a randomized, controlled phase III trial. Arthritis Rheumatol. 2019;71:1112–1124.