Con la denominazione artrite reumatoide (AR) «difficile da trattare» si intendono le forme caratterizzate da fallimento di uno o più farmaci bDMARDs o tsDMARDs
VERO
FALSO
Risposta esatta!
Risposta sbagliata. L'opzione corretta era FALSO.
Di recente l’EULAR dopo un’indagine condotta con un team multidisciplinare di esperti e rappresentanti dei pazienti, ha stilato e caratterizzato i criteri per definire un’AR come «difficile da trattare». Sono stati identificati e discussi 3 criteri base sufficienti e necessari (devono esser tutti presenti):
- storia di fallimenti terapeutici multipli, ovvero fallimento di 2 o più b/tsDMARDs (con diverso meccanismo d’azione) dopo terapia con csDMARD se non controindicata;
- malattia in persistente moderata/severa attività secondo diversi indici clinimetrici, bioumorali o sulla base di dati di imaging oppure malattia persistentemente sintomatica, con conseguente limitazione della qualità della vita e/o impossibilità a ridurre lo steroide sotto i 7,5 mg/die di prednisone o equivalente. Rientra in questo criterio anche la dimostrazione di una rapida progressione radiografica associata o meno a segni di malattia attiva in quel momento;
- gestione dei segni e/o sintomi di malattia percepita come complessa dal medico e/o dal paziente.
L’individuazione di queste forme appare molto utile nella pratica clinica e nella selezione dei pazienti da arruolare nei trial clinici e potrebbe fornire nuovi spunti per futuri ambiti di ricerca nell’ottica di una medicina sempre più di precisione.
Bibliografia
- Nagy G, Roodenrijs NM, Welsing PM, et al. EULAR definition of difficult-to-treat rheumatoid arthritis Annals of the Rheumatic Diseases 2021;80:31-35.