Un uomo di 73 anni si rivolge all’attenzione medica lamentando la comparsa di febbre, condrite dei padiglioni auricolari e tumefazione retro-orbitaria sinistra. Gli esami mostrano un’importante anemia macrocitica e un’elevazione significativa degli indici di flogosi.
Risposta sbagliata. L'opzione corretta era la A.
Il quadro descritto - caratterizzato da infiammazione sistemica, condrite, pseudotumor orbitario e anemia macrocitica in un paziente uomo con più di 50 anni - è altamente suggestivo per sindrome VEXAS (Vacuoles, E1 enzyme, X-linked, Autoinflammatory, Somatic).
La sindrome VEXAS è una malattia autoinfiammatoria monogenica di recente scoperta causata da una mutazione somatica del gene UBA1 nelle cellule progenitrici ematopoietiche. Trattandosi di un gene localizzato sul cromosoma X, la quasi totalità dei pazienti affetti è rappresentata da uomini (1).
La malattia insorge in tarda età adulta (tipicamente dopo i 50 anni) e provoca manifestazioni sia autoinfiammatorie che ematologiche. Tra le principali manifestazioni autoinfiammatorie vi sono febbre, eruzioni cutanee infiammatorie (in alcuni casi simili alla sindrome di Sweet), pseudotumor orbitario, uveite e sclerite, condriti recidivanti, lesioni infiammatorie polmonari. Dal punto di vista ematologico, tipiche sono l'anemia macrocitica, una piastrinopenia e una predisposizione a sviluppare tumori maligni ematologici, in particolare sindromi mielodisplastiche. L’aspirato midollare tipicamente mostra vacuoli anomali nelle cellule precursori delle linee mieloide ed eritroide (1).
La sindrome VEXAS ha un’evoluzione infausta nella maggior parte dei pazienti, con un alto tasso di mortalità. Al momento attuale non sono stati individuati trattamenti efficaci, fatta eccezione per glucocorticoidi ad alte dosi. Vari trattamenti sperimentali sono in corso di valutazione, tra cui una combinazione di inibitori dell’interleuchina 1 e ciclosporina, anche se verosimilmente la terapia più efficace sarebbe il trapianto di midollo osseo (2, 3, 4).
Tale sindrome è stata descritta per la prima volta in un articolo pubblicato sul The New England Journal of Medicine nell'ottobre 2020, dal gruppo di ricerca guidato da Peter Grayson (4).
Bibliografia
- Grayson PC, Patel BA, Young NS. VEXAS syndrome. Blood 2021;137(26):3591-3594
- Comont T, Heiblig M, Rivière E, et al. Azacitidine for patients with Vacuoles, E1 Enzyme, X-linked, Autoinflammatory, Somatic syndrome (VEXAS) and myelodysplastic syndrome: data from the French VEXAS registry. Br J Haematol 2022;196(4):969-974
- Campochiaro C, Tomelleri A, Grassini G, et al. Successful use of cyclosporin A and interleukin-1 blockers combination in VEXAS syndrome: a single-centre case series. Arthritis Rheumatol 2022 Feb 25. doi:10.1002/art.42101. Epub ahead of print
- Beck DB, Ferrada MA, Sikora KA, et al. Somatic Mutations in UBA1 and Severe Adult-Onset Autoinflammatory Disease. N Engl J Med 2020;383(27):2628-2638