Clin Exp Immunol 2020 Oct 31. doi: 10.1111/cei.13543. Online ahead of print.
Claudia Bracaglia, UOC di Reumatologia, Laboratorio di ImmunoReumatologia, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma
La linfoistiocitosi emofagocitica (HLH) e la Sindrome di Attivazione Macrofagica (MAS) sono caratterizzate da uno stato iperinfiammatorio responsabile di un quadro clinico grave e talvolta fatale. La diagnosi è spesso difficile e rimane una sfida.
Negli ultimi anni sono stati identificati diversi biomarcatori con un ruolo importante nella patogenesi, e quindi anche nella diagnosi di HLH e MAS, e l'interleuchina 18 (IL-18) è uno di questi.
In questa revisione gli autori hanno analizzato il potenziale ruolo di IL-18 nella diagnosi e nel monitoraggio di HLH e MAS.
I pazienti con HLH/MAS hanno dei livelli sierici di IL-18 più elevati rispetto ai soggetti sani e anche rispetto a pazienti affetti da altre malattie infiammatorie. Inoltre i pazienti con MAS hanno dei livelli sierici di IL-18 più elevati rispetto ai pazienti con HLH familiare e rispetto a quelli con HLH secondaria ad infezioni (es. EBV).
I pazienti con artrite idiopatica giovanile sistemica (sJIA) e con malattia di Still dell’adulto (AOSD) con episodi di MAS hanno livelli sierici di IL-18 più elevati rispetto a pazienti con sJIA e AOSD senza storia di MAS. Se si utilizza IL-18 per monitorizzare longitudinalmente la malattia si osserva che i pazienti con sJIA presentano un incremento dei livelli di IL-18 quando sviluppano la MAS e tali livelli si riducono significativamente sia nei pazienti con sJIA che in quelli con MAS quando questi ricevono trattamento specifico per la malattia, pur rimanendo cronicamente più elevati nei pazienti con episodi di MAS.
In aggiunta a questi dati, si è osservato che i pazienti COVID-19 positivi ricoverati in terapia intensiva (ICU) hanno livelli sierici di IL-18 più elevati rispetto a pazienti ricoverati sempre in ICU ma COVID-19 negativi. Mentre non sono state ancora valutate eventuali correlazioni tra i livelli sierici di IL-18 e HLH in pazienti con infezione da SARS-CoV-2.
Alla luce di tali dati IL-18 sembra essere un biomarcatore estremamente promettente da un punto di vista diagnostico, sia per discriminare i pazienti con HLH da quelli con MAS e da quelli con altre malattie infiammatorie, che per prevedere lo sviluppo della MAS nei pazienti con sJIA.
Di conseguenza l’IL-18 rappresenta un importante target terapeutico. L’inibizione di IL-18 tramite l’IL-18 binding protein ricombinante umana è una potenziale opzione terapeutica per questi pazienti.