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Medicina InternaPediatria

Infiammazione sistemica e obesità

Marzo 2021

Lo stato cronico di infiammazione indotto dall’obesità genera un circolo vizioso che mantiene e amplifica gli effetti negativi della dieta ad alto contenuto di grassi.

Nat Immunol. 2020;21(10):1143-1145

Che l’obesità induca una varietà di risposte infiammatorie è noto. È stato anche ipotizzato il rapporto inverso: che lo stato cronico di infiammazione sistemica possa favorire lo sviluppo di sindrome metabolica e obesità. Non erano però chiare le basi cellulari e molecolari su cui si fonda l’associazione fino alla pubblicazione su Nature Immunology di un lavoro in cui è stato identificato un meccanismo che, innescato dall’interleuchina-1b  (IL-1ß), “riprogramma” la funzione mitocondriale degli adipociti, sottoregolando la produzione e il consumo di energia nei mitocondri delle cellule adipose.

In linea con altre osservazioni che legano l’infiammazione all’obesità, gli Autori hanno scoperto che i livelli di IL-1ß, sono molto più alti nel tessuto adiposo dei topi alimentati con una dieta ad alto contenuto di grassi rispetto a quello di topi alimentati con una dieta a basso contenuto di grassi.

Attivando il suo recettore (IL-1R), Il-1b induce la traslocazione di IRAK2 nei mitocondri; è così in grado di interferire con la fosforilazione ossidativa e l’ossidazione degli acidi grassi e, di conseguenza, ridurre il consumo energetico. IRAK2 infatti sopprime la formazione dei complessi I-IV della della catena respiratoria in un supercomplesso, fondamentale per generare e mantenere il gradiente protonico necessario per produrre energia. Ne consegue che in risposta allo stimolo di IL-1ß, la sintesi di adenosintrifosfato (ATP) e il consumo associato di ossigeno, così come l’ossidazione di acidi grassi, risultano ridotti negli adipociti.

A conferma, i topi con deficit di MyD88 (molecola adattatrice che lega i complessi IL-1R e TLR) o IRAK2 nel tessuto adiposo mostrano una riduzione del peso corporeo indotto dalla dieta ad alto contenuto di grassi, incremento del consumo energetico e miglioramento dell’insulina resistenza, associati alla presenza di adipociti di dimensione ridotta e aumento della formazione di cristae mitocondriali.

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