Microorganisms. 2020;8(11):1818.
Andrea Picchianti Diamanti, U.O.C. Medicina Interna, Dipartimento di Medicina Clinica e Molecolare, Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea, Roma
In questo articolo il nostro gruppo ha valutato l’impatto psicologico del lockdown conseguente alla pandemia COVID-19 in pazienti affetti da artrite reumatoide (AR) e spondiloartriti (SpA) in Italia. L’infezione da SARS-CoV-2 definita COVID-19 rappresenta un’emergenza globale. Per una serie di sfortunate variabili, il nostro paese è stato il primo al di fuori del continente asiatico ad essere investito da una rapida diffusione del coronavirus. Per contenere il propagarsi dei contagi, il 10 marzo 2020, il governo italiano ha imposto un regime restrittivo, comportante la chiusura di scuole, università, attività lavorative non essenziali e l’obbligo di restare in casa se non per motivi di assoluta necessità. Tali misure, hanno causato un radicale cambiamento dello stile di vita quotidiano con importanti risvolti economici, sociali e psicologici.
Precedenti lavori sulla popolazione cinese ed iraniana, hanno evidenziato che questo periodo di isolamento può indurre disturbi psicologici quali depressione, ansia e altri segnali di stress peri-traumatico. I pazienti affetti da artriti infiammatorie croniche come l’AR potrebbero rappresentare una popolazione particolarmente vulnerabile al distress psicologico per diverse ragioni, tra cui l’aumentata prevalenza di disturbi ansioso-depressivi rispetto ai soggetti sani, il maggior rischio infettivo in quanto soggetti immunodepressi, la difficoltà di eseguire le visite di controllo presso le strutture ospedaliere, piuttosto che nell’approvvigionamento di alcuni farmaci immunosoppressivi.
Attraverso una survey elettronica realizzata ad hoc, nell’aprile 2020 sono stati raccolti i dati demografici, stile di vita, cambiamento percepito nello stato globale di salute, fatigue, dolore articolare e attività di malattia rispetto al periodo precedente il lockdown, in 100 pazienti affetti da AR/SpA e in 100 controlli sani. Per la valutazione di depressione e ansia è stata utilizzata la Depression, Anxiety and Stress Scale, mentre per la valutazione del distress peri-traumatico legato al COVID-19 è stato utilizzato il Peritraumatic Distress Index (CPDI). I pazienti hanno riportato un punteggio di CPDI e un peggioramento percepito del proprio stato di salute, significativamente maggiore dei controlli, indipendentemente da tutti i parametri considerati. Questi dati hanno dimostrato per la prima volta in letteratura che i pazienti affetti da AR e SpA sono ad alto rischio di distress psicologico collegato alla pandemia COVID-19, pertanto interventi strategici e mirati dovrebbero essere adottati in questa popolazione vulnerabile per ridurre possibili complicanze sulla salute mentale e sulla malattia stessa.